Falesia dei Corvi

Attrezzata da Paolo Demaldè, si trova a Bienca, nel Canavese (TO)

NOTE:

La stagione ideale è quella invernale, con esposizione sud. In inverno sole dalle 8:30 alle 17:00.
Il materiale utilizzato sono spit da 10mm e 12mm (INOX) e gruppi sosta con catena, anello di calata e spesso anche moschettone di calata, tutto Docrock.

Alla base della falesia c’è una bacheca con i tiri, sempre in aggiornamento e sulla quale è possibile (e apprezzato) lasciare valutazioni, consigli e critiche ma comunque ci sono tutti i nomi dei tiri con i gradi indicati.

Tutti i tiri si possono percorrere in totale sicurezza, è stato fatto un accurato lavoro di disgaggio e consolidamento ma sia il sentiero che la base della falesia non sono indicati per bambini piccoli. Ci sono due settori; quello a sinistra dove troviamo (da sinistra): “Lost Control”, 7a+, un tiro di circa 18/20 metri, che presenta alcuni scavi; muro di dita e sezione atletica in alto. Più a destra troviamo: “Ranxerox”, 7b, un tiro di circa 30 metri di sviluppo, molto bello e vario che esce a superare un bombè di forza su alcuni scavi. Poi c’è “Eroi nel vento”, 6c; un bel tiro con una sezione centrale delicata, in leggero strapiombo.

Proseguendo su questo tiro, senza andarci in sosta (spit di collegamento a sinistra) e linkando la parte alta di Ranxerox si fa “Corvi”; 7a+. Sempre percorrendo “eroi nel vento” e proseguendo dritti, sul evidente spigolo (a sinistra dell’ultima parte di Ranxerox), si fa “Albachiara” che al momento è stata chiodata ma non ancora liberata, presumibilmente intorno al 7a+, con sezione delicata sullo spigolo.

Spostandosi verso destra troviamo “Polvere di stelle”, 6b. Un tiro molto interessante, in strapiombo su buone prese, lungo circa 25 metri. Proseguendo ancora verso destra (settore centrale) si trova “Per aspera ad astra”, 7b, un corto e intenso tiro, in strapiombo e leggero obliquo, lungo circa 15 metri. Sempre verso destra troviamo “Lubna”, intensissimo tiro, ancora da liberare, su prese scavate distanti, in strapiombo, lungo circa 15 metri, probabilmente intorno al 7c+. Questo tiro si può unire con la parte superiore di “Revenant”, grado da definire. Andando a destra si trova “Docrock”, 6b; placca iniziale di equilibrio, non banale (si parte con i piedi sul ceppo, moschettonando il primo spit), poi tetto di forza su buone prese, stando a destra, sul fisso doppio. Proseguendo diritti su questo tiro e salendo la parte centrale della cengia si fa “Bon Voyage”, 7a, continuità su liste (25 metri). Uscendo invece a destra si percorre “Sibir”, 7a+, resistenza e passaggio intenso finale (25 metri). Sempre partendo da “Docrock” ma stando a sinistra sul filo del tetto e proseguendo sul muro sopra la cengia (a sinistra), si percorre “Revenant”, 7a+/b; bellissimo tiro di continuità su tacche, con parte finale intensa (28 metri). Risalendo la corda fissa rossa, a destra, troviamo “Rosanna”, 6b, partenze delicata, cengia e muro tra spigolo e fessura larga, molto bello (25 metri).

FALESIA-DEI-CORVI_1-1 Falesia dei Corvi

Avvicinamento

In auto si raggiunge la frazione Bienca da Ivrea, Chiaverano oppure da Biella (SP419), si attraversa il centro del paese (ristorante La Tettoia) e si parcheggia in prossimità del campo sportivo sulla destra all’uscita dell’abitato. (indicazione Parcheggio “P”)

Se si arriva da Borgofranco (dalla SS26) il parcheggio si trova sulla sinistra prima di entrare nel paese.

Lasciare (ben messa) l’auto e proseguire a piedi costeggiando la recinzione del campo sportivo e di una vecchia struttura artificiale di arrampicata abbandonata. Entrare ne bosco, attraverso l’evidente apertura sulla destra (cartello falesia) e seguire bollini rossi e ometti fino alla base della falesia (6 minuti dal parcheggio)

Questa falesia mi fu segnalata dall’amico Alberto (Gnerro), così feci un sopralluogo e capii che aveva delle ottime potenzialità. Ho iniziato a ripulire e a chiodare intorno a novembre 2022 e ho terminato alla fine del 2023. E’ stato un notevole lavoro poiché è stato eseguito interamente solo da me; le tracce di sentiero, i disgaggi, le chiodature, i consolidamenti.. un lavoro davvero lungo e non sempre facile, anche per la folta vegetazione che avvolgeva la falesia (e che in estate torna rigogliosa, sul sentiero ed io, verso fine agosto, ripulisco) e per i rampicanti fittissimi che la risalivano per oltre un quarto. La roccia è molto buona, l’arrampicata è varia, su tacche, piatti, qualche svaso e qualche scavo e offre stili tecnici, di resistenza, di dita e di strapiombo. Una menzione è doverosa a Marco Masento, un amico che mi ha dato una validissima mano a migliorare alcune linee e relativa chiodatura, nonché di pulizia, in ultima fase.

Come ho detto è una falesia assolutamente super invernale, si crea un micro clima, nelle giornate di sole invernali che, complice la sua esposizione totale al sole, rende temperature primaverili in periodi estremamente freddi. Da Biella la si raggiunge in 20 minuti. 

Ricapitolando, i tiri sono (da sinistra verso destra):

1 – LOST CONTROL: 7a+ (18/20 metri) – Sezione di dita a metà e sezione atletica su prese scavate in uscita.

2 – RANXEROX: 7b (30 metri) – Sezione tecnica e di forza all’inizio, sezione delicata verticale e uscita atletica di forza (su scavi) su bombè.

3 – CORVI: 7a+ (30 metri) – proseguo di “Eroi nel vento”, senza andare in sosta al 6c, tenersi a sinistra e proseguire sulla parte finale di “Ranxerox!

4 – ALBACHIARA:  (30 metri) Al momento chiodata ma ancora da liberare, come la precedente prosegue “Eroi nel vento” che, proseguendo dritti, esce sullo spigolo a sinistra di Ranxerox. (prob. 7a+)

5 – EROI NEL VENTO:  6c (25 metri); sezione delicata a metà, a superare uno spigolo e ribaltarsi dopo un muretto di dita e forza.

6 – POLVERE DI STELLE: 6b (20 metri); strapiombo atletico su buone prese con un ribaltamento delicato a metà tiro.

7 – PER ASPERA AD ASTRA: 7b (15 metri); corto e intenso strapiombo di dita, in obliquo.

8 – LUBNA: (15 metri); ancora da liberare, corto e super intenso strapiombo su prese scavate distanti e obbligate, probabilmente intorno al 7c+

9 – TRASMISSION: (28 metri); link tra “Lubna” e “Revenant”, ancora da liberare e grado da definire. 

10 – DOCROCK: 6b (18 metri); placca delicata in partenza (partire con i piedi sul ceppo, moschettonando il primo spit), tetto di forza (su fisso doppio) e uscita manigliata.

11 – REVENANT: 7a+ (28 metri); partenza su Docrock ma tenendosi a sinistra sugli spit che seguono il filo del tetto, cengia e proseguire sulla linea di spit a sinistra. Molto bello! Continuità di dita e sezione alta intensa.

12 – BON VOYAGE: 7a (25 metri); partenza su Docrock, passare il fisso doppio e la catena, ribaltarsi sulla cengia e prendere la linea di spit centrale (scritto “disorder”); bella! Continuità di dita.

13 – SIBIR: 7a+ (25 metri); partenza come per Bon Voyage ma alla cengia prendere la linea di spit a destra. Molto bella, continuità più passo inteso finale, su piatti storti.

14 – ROSANNA: 6b (25 metri); risalire la fissa rossa a destra, partenza delicata, cengia e muro più fessura grande da cavalcare dentro e fuori, con passo delicato dalla cengia grande, bella!

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